Formazione

Come creare contenuti e-learning efficaci (parte 2)

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Con questo articolo riprendiamo a parlare delle metodiche usate dall’Instructional Designer per creare contenuti e-learning efficaci nel veicolare il contenuto e coinvolgere il discente. Per chi si fosse perso la prima parte dell’articolo, segnaliamo il link all’articolo.

Oggi analizziamo altre due tecniche utilizzate per la presentazione di contenuti efficaci per un corso e-learning: il Toolkit ed il metodo di dimostrazione pratica.

Il Toolkit

Il Toolkit, ovvero il kit degli strumenti, permette ai discenti di muoversi liberamente all’interno del corso e-learning, scegliendo tra una serie di argomenti indipendenti. A differenza di ciò che accade nelle presentazioni tradizionali che prevedono che il corsista segua in maniera sequenziale la lezione nelle sue parti, i corsisti sono invitati a scegliere gli argomenti che trovano più accattivanti.

Il Toolkit è indicato quando bisogna mostrare brevi contenuti che appartengono alla stessa categoria, ma che sono abbastanza indipendenti l’uno dall’altro, come ad esempio in un modulo didattico che illustra le principali caratteristiche dei social media nel web 2.0, e che descrive i diversi strumenti che lo compongono (blog, mail, video sharing, podcasting, wikis, chat, ecc…).

Ogni strumento può essere presentato in maniera distinta spiegandone le funzionalità principali, le potenziali applicazioni, le limitazioni e gli esempi, garantendo la libera navigazione tra i diversi contenuti che, di fatto, non costituiscono l’uno elemento propedeutico alla comprensione dell’altro.

Le parti del contenuto possono, quindi, essere costituite da descrizioni di strumenti, differenti procedure o processi, oppure dalle risposte alle domande più frequenti riguardo un determinato argomento.

I discenti sono così invitati a navigare all’interno del Toolkit in modo non lineare e questo non compromette la comprensione del contenuto della lezione, né la visione d’insieme degli argomenti trattati.

Con questo tipo di approccio è fondamentale fornire all’inizio della lezione un’introduzione con una panoramica dei diversi strumenti che saranno presenti nel Toolkit, in modo da orientare i discenti nella navigazione.

Inoltre, è bene presentare ogni voce in maniera sistematica, fornendo le stesse categorie di informazioni per ciascuna di esse, come per esempio una descrizione generale, degli esempi, una sintesi sui punti di forza e sui punti deboli.

Metodo di dimostrazione pratica

L’ultima tecnica didattica di cui vi parliamo è il metodo di dimostrazione pratica, normalmente utilizzato per guidare il discente, attraverso l’interazione con il sistema, nell’apprendimento di una procedura che poi il discente dovrà mettere in pratica, ad esempio, nell’attività lavorativa.

Un esempio tipico lo si può trovare nei percorsi di training alle mansioni di un neoassunto o nell’alfabetizzazione all’uso di un nuovo software. Per comodità analizziamo quest’ultimo caso: per prima cosa viene fornita un’attenta spiegazione delle funzionalità, integrando animazioni e registrazioni delle schermate del software, con la spiegazione audio delle diverse procedure di utilizzo. Una volta completata la spiegazione al discente viene chiesto di eseguire la stessa attività interagendo con il sistema, che fornirà feedback specifici sulle scelte errate e feedback positivi finali se lo studente non commette errori.

È importante, ai fini della miglior comprensione da parte del discente, mostrare visivamente la procedura, attraverso un’animazione oppure un filmato accompagnandola con una dettagliata spiegazione verbale, sotto forma di testo scritto o commento audio. Il corsista dovrebbe sempre avere la possibilità di gestire la riproduzione di questa presentazione, per esempio mettendola in pausa o tornando indietro di qualche secondo, o anche potendone accelerare o rallentare la riproduzione, per poter fruire dei contenuti secondo i propri tempi di ascolto e comprensione.

La simulazione operativa

Fondamentale a questo punto è, quindi, la simulazione operativa, che consente al discente di eseguire una serie di azioni, per esempio selezionando opzioni o digitando testo. Se verrà commesso un errore il sistema fornirà subito un feedback con la spiegazione dell’errore, altrimenti consentirà di proseguire con l’azione successiva, fino al completamento della procedura.

Con questo articolo concludiamo l’analisi delle principali tecniche didattiche che favoriscono la creazione di contenuti e-learning efficaci.

Le caratteristiche da considerare quando si progetta un intervento formativo on-line sono molte e altrettante sono le possibilità che i diversi approcci didattici offrono per facilitare la comprensione delle informazioni fornite ai discenti e generare i comportamenti attesi in esito ai corsi.

Solo l’esperienza da parte dell’Instructional Designer, la collaborazione costante ed approfondita con gli esperti di contenuto e la conoscenza approfondita dei contenuti possono, quindi, garantire la scelta del miglior metodo di presentazione e l’ottenimento dei risultati voluti.

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