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Corso e-learning. Violenza di genere: dal riconoscimento in pronto soccorso alla presa in carico sul territorio

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Perché un corso sulla violenza di genere

La violenza di genere è una realtà con cui ogni operatore sanitario può venire a contatto: è dunque fondamentale istruire il personale sanitario a trattare le vittime di violenza, a riconoscere la problematica e segnalare gli eventi per il riconoscimento del fenomeno a livello territoriale.

La capacità dell’operatore di Pronto Soccorso di accogliere la donna e di comunicare in modo corretto ed efficace con lei è di fondamentale importanza nel porre le basi di un percorso terapeutico che permetta alla vittima di violenza di concedere fiducia.

A questo fine, il Piano Quadriennale Regionale per le Politiche di Parità e di Prevenzione e Contrasto alla Violenza contro le Donne 2020-2023 definisce le linee programmatiche di azione e gli obiettivi specifici e individua, nell’ambito delle politiche di sensibilizzazione e prevenzione, di protezione, sostegno e reinserimento delle vittime, di formazione e monitoraggio del fenomeno, le priorità e la realizzazione degli interventi.

Violenza di genere: i dati

Secondo quanto recita l’articolo 1 della dichiarazione dell’Onu sull’eliminazione della violenza contro le donne, “è violenza contro le donne ogni atto di violenza fondata sul genere che provochi un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà”.

Secondo i dati ISTAT aggiornati al 2019, quasi 7 milioni di donne dai 16 ai 70 anni hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro e il tentato stupro.

Gli autori delle violenze sono partner (5,2%) o ex partner (18,9%); si rilevano violenze anche da parte dei colleghi di lavoro (2,5%), dei parenti (2,6%), degli amici (3%), di conoscenti (6,3%).

Delle 133 donne uccise nel 2018, l’81,2% è stata uccisa da una persona conosciuta: in particolare, dal partner attuale (47,4%), o dal precedente (7,5%), da un familiare (inclusi figli e genitori; 24,8%), da altre persone conosciute (amici o colleghi; 1,5%).

Violenza psicologica ed economica

Oltre alla violenza fisica o sessuale, la violenza di genere implica anche la violenza psicologica ed economica, cioè comportamenti di umiliazione, svalorizzazione, controllo ed intimidazione, nonché di privazione o limitazione nell’accesso alle proprie disponibilità economiche o della famiglia (26,4%). Si stima inoltre che almeno il 21,5% delle donne abbia subito stalking da parte di un ex partner nell’arco della propria vita. Lo stalking è un insieme di comportamenti persecutori, assillanti e molesti, che hanno conseguenze negative sulla vittima, instaurando uno stato di allerta e di stress psicologico; ad esempio: intimidire, seguire, fare telefonate silenziose, spedire lettere o beni indesiderati.

Secondo il rapporto Femminicidio e violenza di genere in Italia di La Banca Dati EURES, la violenza di genere non si arresta e solo una donna su mille si è rivolta a un Centro Antiviolenza, mentre due donne su tre sono state prese in carico iniziando un percorso di uscita dalla violenza.

Violenza di genere: dal riconoscimento in pronto soccorso alla presa in carico sul territorio

Il corso introduce l’argomento esponendo le diverse definizioni di violenza di genere, violenza domestica e violenza assistita e analizzando i dati statistici per sottolineare la gravità della problematica.

La seconda parte del corso affronta la normativa di riferimento a livello nazionale e i cenni storici, mostrando il Codice Rosso, ovvero la legge 69/2019, “volta a rafforzare la tutela delle vittime dei reati di violenza domestica e di genere tramite interventi sul Codice penale e sul codice di procedura penale”, che rientra nel quadro delineato dalla Convenzione di Istanbul (2001), primo strumento internazionale che riconosce la violenza sulle donne come forma di violazione dei diritti umani e di discriminazione.

La sezione centrale del corso entra nell’ambito degli interventi sanitari e sociosanitari, dalle metodologie di accoglienza in Pronto Soccorso nel caso di violenza fisica al progetto di rete per l’uscita dalla violenza. Una parte di questa sezione viene dedicata al “Piano Regionale 2020-2023: necessità di intervento contro la violenza di genere” redatto da Regione Lombardia.

Si pone particolare attenzione nella cura terapeutica, soprattutto psicologica, delle vittime (donne, donne in gravidanza e minori) e nel trattamento dei partner maltrattanti.

La parte finale del corso è dedicata alla valutazione del rischio, alle misure specifiche di prevenzione e al fenomeno culturale degli stereotipi, argomento ampliamente suggestionato dai media e dalla pubblicità.

A questo riguardo, sono disponibili dei filmati:

  • Giulia ha picchiato Filippo”, documentario a cura di Francesca Archibugi, che mette in risalto stereotipi e pregiudizi costruiti sulla differenziazione sessuale.
  • Il corpo delle donne”, film documentario a cura di Lorella Zanardo, che definisce l’immagine del genere femminile che passa attraverso il piccolo schermo.

Come poter visualizzare il corso

Il corso è fruibile on-demand attraverso le piattaforme gestite da Invisiblefarm, acquistando gli accessi per gli utenti, oppure fornito direttamente al cliente in formato SCORM, AICC o X-API senza limitazioni di utilizzo, per l’installazione sulla piattaforma di proprietà o realizzata su misura da noi.

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