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Illuminazione Pubblica: classificazione illuminotecnica del territorio
La classificazione illuminotecnica del territorio permette di classificare l’intero territorio comunale dal punto di vista dell’illuminazione pubblica. Grazie ad essa è possibile una corretta progettazione illuminotecnica per interventi di riqualifica e non solo di strade, piste ciclabili, incroci, piazze e parchi.
Le normative che regolamentano tale classificazione sono la UNI 11248 e la UNI EN 13201 (di cui abbiamo già parlato in questo articolo).
Tale classificazione non implica l’obbligo di illuminare quanto è indicato, ma determina in caso di interventi futuri i parametri ad uso degli uffici tecnici comunali e dei progettisti. Pertanto risulta indicativa e deve essere attentamente valutata dal progettista in base al singolo intervento da svolgere.
Le fasi per una corretta classificazione illuminotecnica
Per una corretta classificazione illuminotecnica è necessario iniziare dalla classificazione stradale.
La classificazione stradale viene definita dal Codice della Strada (D.Lgs. 285/1992 e smi) sulla base del D.M. n. 6792/2001 “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade” emanato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
La classificazione illuminotecnica delle strade solitamente è presente all’interno del Piano Regolatore dell’Illuminazione Pubblica Comunale (PRIC). In mancanza di strumenti di pianificazione tale classificazione può essere svolta dal progettista in accordo con il Comune sulla base della normativa italiana in merito.
Classificazione stradale
La classificazione stradale assume un ruolo fondamentale nella pianificazione dell’illuminazione pubblica, in quanto gli impianti IP dovranno soddisfare le caratteristiche collegate alla tipologia di strada che devono illuminare.
Secondo il Codice della Strada vengono identificate sei classi stradali, ulteriormente suddivise in sottoclassi, con i rispettivi parametri che devono rispettare:
- A – Autostrade: strade extraurbane o urbane a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile, ciascuna con almeno due corsie di marcia, eventuale banchina pavimentata a sinistra e corsia di emergenza.
- B – Strade extraurbane principali: strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile, con almeno due corsie di marcia e banchina pavimentata a destra, riservata alla circolazione di talune categorie di veicoli a motore.
- C – Strade extraurbane secondarie: strada ad unica carreggiata con almeno una corsia per senso di marcia e banchine.
- D – Strade urbane di scorrimento: strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia, ed una eventuale corsia riservata ai mezzi pubblici, banchina pavimentata a destra e marciapiedi, con le eventuali intersezioni a raso semaforizzate; per la sosta sono previste apposite aree o fasce laterali esterne alla carreggiata, entrambe con immissioni ed uscite concentrate.
- E – Strade urbane di quartiere: strada ad unica carreggiata con almeno due corsie, banchine pavimentate e marciapiedi; per la sosta sono previste aree attrezzate con apposita corsia di manovra, esterna alla carreggiata.
- F – Strade locali: strada urbana o extraurbana opportunamente sistemata ai fini di cui al comma 1 non facente parte degli altri tipi di strade.
Categoria illuminotecnica di ingresso
La categoria illuminotecnica di ingresso, o categoria illuminotecnica di riferimento, è determinata solo esclusivamente dalla classificazione delle strade. Essa viene determinata nel prospetto 1 della norma UNI 11248 partendo dalla classificazione delle strade in funzione del Codice della Strada e del D.M. 6792 del 5 novembre 2001.
Categoria illuminotecnica di progetto
Di competenza e responsabilità del progettista, la categoria illuminotecnica di progetto viene ricavata per un dato impianto a partire dalla categoria illuminotecnica di ingresso modificandola in base ai parametri di influenza considerati nella valutazione dei rischi.
La valutazione dei rischi consiste nella valutazione dei parametri di influenza per aumentare al massimo la sicurezza dei cittadini con i nuovi impianti IP, minimizzando al contempo i consumi, l’impatto ambientale, i costi di installazione e i costi di gestione degli impianti.
Per procedere all’analisi dei rischi è necessario che il progettista effettui un sopralluogo per valutare i parametri di influenza e la loro importanza.
Successivamente all’individuazione dei parametri e delle procedure richieste da leggi, norme di settore ed esigenze specifiche, viene eseguito lo studio degli eventi potenzialmente pericolosi, classificandoli in base alla frequenza e gravità.
Infine, il progettista identifica gli interventi a lungo termine necessari per la sicurezza dei cittadini e determina un programma di priorità per le azioni più efficaci a garantire tale sicurezza.
Categoria illuminotecnica di esercizio
La categoria illuminotecnica di esercizio serve a descrivere la condizione di illuminazione prodotta da un dato impianto in uno specifico istante della sua vita o in una definita e prevista condizione operativa.
Questa categoria non tiene conto solamente dell’analisi dei parametri di influenza, ovvero l’analisi dei rischi, ma anche del loro variare nel tempo, come il flusso del traffico e le fasce orarie.
Nel prospetto 2 della UNI 11248 vengono introdotti diversi parametri utili per ridurre o incrementare la categoria illuminotecnica con lo scopo di favorire il risparmio energetico.
Diventa quindi fondamentale, ai fini della stesura di un Piano Luce e della corretta progettazione illuminotecnica, definire i parametri di progetto e classificare correttamente il territorio comunale.
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